Cerca |
|
|
|
Progetto
Ovidio - database
|
|
|
|
autore
|
brano
|
|
Cicerone
|
De Natura Deorum III,73
|
|
originale
|
|
[73] atque huic incredibili sententiae ratiunculas suggerit: 'Aut tu illum fructu fallas aut per litteras avertas aliquod nomen aut per servolum percutias pavidum; postremo a parco patre quod sumas, quanto dissipes libentius'; idemque facilem et liberalem patrem incommodum esse amanti filio disputat: 'Quem neque quo pacto fallam nec quid inde auferam nec quem dolum ad eum aut machinam commoliar, scio quicquam: ita omnis meos dolos, fallacias, praestrigias praestrinxit commoditas patris.' Quid ergo isti doli, quid machinae, quid fallaciae praestrigiaeque? Num sine ratione esse potuerunt? O praeclarum munus deorum! Ut Phormio possit dicere: 'Cedo senem; iam instructa sunt mihi in corde consilia omnia.'
|
|
traduzione
|
|
73. A sostegno di questa incredibile affermazione adduce anche qualche argomento: ? 0 l'inganni strappandogli
un prestito o intercetti un suo debitore con falsa lettera o lo prendi alla sprovvista, tutto spaurito, con l'ausilio di un
servo; con quanta gioia alla fine dissiperai ci? che sei riuscito a sottrarre ad un padre avaro! ?
Il medesimo personaggio passa quindi a sostenere che un padre indulgente e generoso ? una rovina per un figlio
innamorato: ? Non so in che modo ingannarlo, che cosa tentare di sottrargli, le inganno o quale intrigo macchinare
contro di lui: a tal punto la generosit? paterna ha reso inutili i miei' inganni, le mie astuzie, i miei raggiri ? Orbene, tutti
codesti inganni, codeste astuzie, codesti raggiri non sono opera della ragione? Un bel regalo davvero ci hanno fatto gli
d?i, tanto da autorizzare l'affermazione di Formione: ? Fa venire il vecchio.. ho gi? approntato dentro di me tutti i miei
piani ?
|
|
|
|
tutto
il materiale presente su questo sito è a libera disposizione di tutti,
ad uso didattico e personale, non profit/no copyright --- bukowski
|
|
|